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Il meglio del meglio: i finali più belli di sempre nel WorldSBK

Tuesday, 16 November 2021 11:57 GMT

Sta per arrivare il #WorldSBKFinale 2021: andiamo a riscoprire quali sono stati gli ultimi Round più importanti nei 33 anni di storia del Campionato del Mondo

Il Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike 2021 è già entrato nella storia come uno dei più intensi e imprevedibili di tutti i tempi: ora tutto sta per decidersi nel Round conclusivo in programma al Pertamina Mandalika International Street Circuit in Indonesia. Il Round Pirelli di Indonesia vedrà il trionfo iridato di uno tra Toprak Razgatlioglu (Pata Yamaha with Brixx WorldSBK) e Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK) che daranno vita a un grande testa a testa per il successo finale. Ecco i finali di stagione più importanti nella storia del WorldSBK.

 

1994: Fogarty batte Russell per il primo di quattro titoli

Nel 1994 è Phillip Island a ospitare il gran finale di una spettacolare stagione. Carl Fogarty arriva a questo appuntamento con soli cinque punti di vantaggio ma sa bene di avere alle calcagna Scott Russell. ‘Foggy’ vince Gara 1 davanti a Russell che in Gara 2 non può nulla per cambiare la situazione. Fogarty dice: “Nel 1994 avevo tanti problemi con la moto, era il primo anno della Ducati 916 e avevamo alcuni problemi di motore. A Phillip Island il venerdì e sabato abbiamo fatto tutto quello che dovevamo e ho vinto Gara 1. Avevo le mani sul titolo, ho semplicemente lasciato andare Anthony Gobert seguendo da vicino Scott”.

 

1998: lo Showdown a Sugo ci regala dei grandi colpi di scena ed emozioni

Quello del 1998 è considerato come uno dei finali di stagione migliori di tutti i tempi. In quattro hanno la possibilità di vincere il titolo. Troy Corser è in testa alla classifica e scatta dalla pole ma la caduta nel Warm Up lo elimina dalla contesa; è duello tra Aaron Slight e Carl Fogarty, entrambi con un bel vantaggio nei confronti di Pierfrancesco Chili. Slight non è mai stato al comando di una gara mentre Fogarty arriva terzo e quarto. Piazzamenti che gli permettono di laurearsi campione del mondo dopo essersi visto staccato di oltre 30 punti dal leader.

“Nel 1998 sono andato a Sugo e non vedevo Troy come il mio principale rivale. Potrebbe suonare pazzesco ma nel corso di quel 1998 non andava così forte. Sapevo che se Troy avesse avuto la mia stessa moto e le mie stesse gomme non mi avrebbe battuto. Nel 1998 a Sugo temevo Aaron Slight. Non lo avevo mai visto in gara; sono arrivato terzo e quarto. In Gara 2 sentivo che la gomma stava calando. Pensai che si fosse frammentata, quell’anno avevamo già avuto tanti problemi con le gomme e ho pensato ‘oddio, eccola, è finita’ ma era semplicemente spinning. Le emozioni di quel 1998 sono state incredibili. Dopo aver vinto quella gara probabilmente sono rimasto per tre giorni con gli occhi spalancati!”.

 

2002: Edwards batte Bayliss nello spettacolo FINALE per antonomasia

L’ultimo atto per eccellenza vede protagonisti Colin Edwards e Troy Bayliss: Imola 2002, un weekend che tutti gli sportivi appassionati di motori non possono certo dimenticare. Edwards arriva in Italia dopo la grandissima rimonta che da -61 in classifica lo ha portato a +1. Vince Gara 1 e quindi si decide tutto in Gara 2 in quella che è l’ultima corsa dell’anno. Tra loro ci sono soli sei punti. Uno storico ultimo giro vede Edwards battere Bayliss nella lotta per il successo finale regalando al pubblico uno spettacolo senza precedenti. Edwards ricorda quei momenti: “A tre giri dalla fine mi sono voltato indietro e ho visto che c’era Ruben Xaus. Mi sono detto ‘cosa faccio?’ e poi ho preso velocemente una decisione, ovvero ‘vai e vinci, è abbastanza facile!’. Avrei detto che il sorpasso alla curva 5 compiuto da Troy rientrasse nell’impossibile ma in uscita dalla curva 6 ero messo bene e ho pensato ‘andiamo, andiamo’. Troy ha lasciato lo spazio sufficiente per permettermi di passarlo alla curva 7 facendo così impazzire il pubblico. È stato qualcosa di speciale!”.

Troy Bayliss afferma: “Nel 2002 a Imola sono arrivato secondo dietro a Colin ma la gente non si dimenticherà mai di quella gara dato che è entrata nei libri di storia. È stato un fine settimana bellissimo per il Campionato e un degno ultimo appuntamento della stagione per gli appassionati. Penso che Ducati fosse più dispiaciuta di me per non aver vinto il titolo, però sono cose che possono capitare”.

 

2004 e 2007: James Toseland, il campione del mondo rivelazione

Nel 2004 e nel 2007 James Toseland diventa il pilota più giovane a vincere due titoli mondiali nel WorldSBK. Nel 2004 vince con Ducati - anche se da numero due della Casa di Borgo Panigale - dato che la prima punta risponde al nome di Regis Laconi: “Ho vinto il Campionato contro i pronostici e non ero la scelta preferita di Ducati, soprattutto in relazione al mercato francese. Non ci furono festeggiamenti dato che dovevamo osservare un rispetto reciproco per l’altra parte del box…è stata una montagna russa di emozioni. Mi piacerebbe che alcuni che non sono più con noi l’avessero vista”.

In merito al trionfo conseguito nel 2007, Toseland ha detto: “Nel 2007 eravamo gli sfavoriti; Ten Kate non aveva mai vinto prima il titolo nel WorldSBK; eravamo davvero grati di trovarci in quella posizione e quindi eravamo un po’ più rilassati. In Ducati tutti si aspettano che tu svolga il lavoro ma nell’aria c’era una sensazione che girava tipo ‘portalo a casa, James’. Nel 2004 avevo fatto affidamento sull’esperienza nel vincere dei titoli mondiali da parte di Ducati mentre nel 2007 sono rientrato ai box dicendo ‘non preoccupatevi’ dato che in precedenza avevo già vissuto un appuntamento cruciale a Magny-Cours, oltre a dei confronti molto intensi ed emozioni uniche”.  

 

2009: Spies è campione del mondo da rookie

Noriyuki Haga arriva a Portimao da leader della classifica: l’esperto pilota giapponese cade in Gara 1 mentre Ben Spies vince e poi in Gara 2 termina quinto. Il giapponese termina secondo. Al momento per Yamaha è l’unica gioia iridata nel WorldSBK. Spies dice la sua sulle sensazioni che ha vissuto: “Il feeling era davvero ottimo, il primo di tanti cambiamenti ma avevo capito che si trattava di qualcosa di grosso. Considerando anche le mie personali ambizioni di passare alla MotoGP™, volevo regalare una grande gioia a Yamaha che tanto ha fatto per me e anche ai tifosi statunitensi. Sentivo la pressione, ma fu un gran successo, ero molto contento”.

 

2014: Guintoli rimonta e vince il titolo 

Nel 2014, Tom Sykes deve cedere la corona mondiale: ad avere la meglio è Sylvain Guintoli che fa doppietta in Qatar a Losail e ribalta la situazione. Alla fine Sykes perde il titolo per sei punti. Per il pilota francese e il suo Paese si tratta della prima gioia mondiale dopo il dominio firmato nel 1990 da Raymond Roche. Una Gara 1 perfetta permette a Guintoli di arrivare nel miglior modo possibile a Gara 2: sa che se vince batte Tom Sykes, il quale in entrambe le corse taglia il traguardo in terza posizione.

 

GLI ALTRI: menzioni d’onore prima dell’ultimo Round del 2021

Max Biaggi si laurea campione del mondo nel 2012, battendo Tom Sykes per solo mezzo punto. Il 2016 e il 2020 vedono Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK): Tom Sykes nel 2016 e Scott Redding (Aruba.it Racing – Ducati) nel 2020. Rea in entrambe le annate riesce a centrare il suo obiettivo. Nel 1988 e 1989, Fred Merkel vince il titolo mondiale firmando una bella rimonta negando la gioia iridata a Fabrizio Pirovano e Davide Tardozzi prima e al belga Stephane Mertens poi.

 

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